Cenni storici
Nel drammatico scenario della seconda guerra mondiale, il 23 agosto del 1944 a Pont-Saint-Martin si consumò la tragedia che trasformò il centro storico in un cumulo di macerie.
L’estate del 1944 rappresentò uno dei momenti decisivi per le sorti del conflitto.
L’esercito tedesco aveva già iniziato a ripiegare su molti fronti ma teneva sotto controllo tutta l’Europa del Nord-Ovest. Per completare l’accerchiamento del III Reich era necessario un intervento contro le postazioni tedesche nel Nord Europa.
Con questo obiettivo Il 6 giugno 1944 le forze Alleate anglo-americane diedero avvio alle operazioni di sbarco in Normandia (D-day), a cui seguì il 15 agosto dello stesso anno un secondo sbarco (Anvil- Dragon) nella Francia del Sud, in Provenza.
Nel quadro di queste complesse operazioni militari furono coinvolte le città dell’Italia del Nord e i territori della zona alpina ancora sotto l’occupazione dell’esercito tedesco, su cui si moltiplicarono gli attacchi aerei e i sabotaggi alla rete viaria che dall’Italia portava in Francia
La tragedia del bombardamento di Pont-Saint-Martin si colloca all’interno di questo grandioso piano di accerchiamento dell’esercito tedesco da parte delle forze Alleate.
Le incursioni dei giganteschi bombardieri americani sulle città dell’Italia del Nord, in particolare su Torino, iniziati nel luglio 1943, avevano dapprima destato allarme anche nella bassa Valle d’Aosta, ma in seguito i timori si erano affievoliti fino a indurre la popolazione di Pont-Saint-Martin ad ignorare le sirene che annunciavano il passaggio delle squadriglie aeree.
Il 23 agosto 1944, alle ore 17,30, sedici aerei B25 americani in tripla formazione, con la missione di distruggere ponti e strade per ostacolare i movimenti dell’esercito tedesco, sorvolano Pont-Saint-Martin e dal cielo scendono luccicando al sole gli ordigni che in pochi attimi cancellano brutalmente la secolare storia del Borgo.
Le valutazioni sul numero delle vittime sono diverse a seconda delle fonti di riferimento e pertanto, sui documenti, il numero dei morti e dei dispersi registrati variano da 130 a 182, i feriti sono 400, il 42% del patrimonio edilizio urbano risulta distrutto.
Il Museo del Bombardamento
L’Amministrazione Comunale di Pont-Saint-Martin in occasione dell’80° anniversario del Bombardamento ha varato un ampio progetto teso a dare corpo a memorie/forme tangibili dei drammatici eventi del 1944, tramite una comunicazione autorevole, efficace e duratura sia nei significati che nei contenuti.
A tale scopo è stato immaginato un impianto comunicativo “vicino” - in senso memoriale/emozionale - agli abitanti di Pont-Saint-Martin, ma anche rivolto ai visitatori occasionali della località, offrendo un cospicuo nucleo di informazioni, ricordi e testimonianze e presentando due consistenti e unici fondi fotografici provenienti, l’uno, dall’Istituto Luce – Cinecittà e l’altro, dai fotografi locali Ardissone, quest’ultimo già di proprietà comunale. Opere fotografiche d’inestimabile valore, non solo documentale, realizzate nei periodi successivi al Bombardamento. Le testimonianze sono state raccolte nell’anno scolastico 1993/1994 dai progetti realizzati dagli allievi delle classi II, seguiti dalla maestra Silvana Miniotti e dagli allievi delle classi V, seguiti dalle maestre Mariella Herera, Adriana Marchetti, Ivana Tomaghello della scuola primaria “Vedova Dott. Baraing” di Pont-Saint-Martin
Il disegno complessivo è stato curato dal fotografo Enrico Peyrot, mentre testi e la selezione delle testimonianze sono state curate dalla prof.essa Luciana Pramotton. Il progetto ha comportato opportune scelte dei contenuti storico-culturali, adeguati trattamenti foto-grafico-visivi e conseguenti allestimenti comunicativi scenico-strutturali nelle realtà esterne del Borgo e interne a ‘l Castel.
Le installazioni poste lungo il Borgo intendono rafforzare la memoria della cittadinanza riguardo ai tragici eventi avvenuti il 23 agosto 1944 ed al contempo veicolarne la notizia anche ad altri soggetti, che attraversano inconsapevolmente i luoghi del Bombardamento.
Il Museo, situato al piano primo della casa forte ‘l Castel, nei nuovi allestimenti propone una comunicazione che coniuga autorevolezza storica e rievocazione emozionale, riportandoci ai drammatici giorni dell’agosto ’44, ma anche all’incerta nostra contemporaneità.
La casa forte ‘l Castel ospita inoltre la mostra delle fotografie dei fratelli fotografi Ardissone, le cui opere, stampate in grande formato e in chimico/analogico nell’ambito della 50° rimembranza del Bombardamento, ritrovano spazio dopo il loro recupero.