La parte più antica della costruzione è la primitiva cinta muraria esagonale, con porta al livello del suolo: essa conteneva un probabile “donjon”, ora scomparso, e potrebbe risalire all’XI secolo.
Entrando nel castello da una porta a tutto sesto protetta da feritoie si può vedere a sinistra un corpo abitativo risalente al XIII-XIV secolo, con grandi finestre a crociera. Nei diversi vani si possono riconoscere resti di camini monumentali, tra cui quello della cucina, la cui volta ora crollata presentava un’apertura centrale.
A lato della dimora signorile, nel cortile, si trova una cisterna dall’intonaco rosato, pressochè intatta. A est un altro corpo di edifici distrutti conserva la prigione in cui, secondo la leggenda, venne lasciato morire il cugino di Caterina di Perloz rapita da Guglielmo di Bard e rinchiusa nella torre d’angolo.